SOSTEGNO PSICOLOGICO
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DOTT.SSA AGNESE MUSOLINO
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA

SOSTEGNO PSICONUTRIZIONALE

Dei pellegrini che andarono a visitare un saggio Zen quasi centenario, il quale dimostrava non più di cinquant'anni, gli chiesero:
"Qual è il segreto per mantenerti così giovane e in forma?"
lui ripose
"Mangio quando ho fame e dormo quando ho sonno."
Con questa breve risposta lo Zen voleva dire che era in grado di riconoscere ed assecon­dare i propri stimoli interni.


Spesso si confondono le emozioni e le sensazioni con la fame. Quindi, mangiare (o non mangiare) diventa un metodo per soddisfare quasi tutte le proprie esigenze con il risultato, ovviamente, di ingrassare (o dimagrire eccessivamente) e non aver esaudito i propri reali bisogni. La fame è regolata da meccanismi fisiologici ben precisi che ne bloccano lo stimolo una volta che l'organismo s'è nutrito a sufficienza. Quindi se si continua ripetutamente a mangiare (o non mangiare) oltre il proprio fabbisogno vuol dire che sono subentrati dei fattori di tipo psicologico aventi poco a che fare col bisogno reale di nutrirsi.
Il sostegno dello psicologo permette di entrare a contatto con gli aspetti di sè che ostacolano un adeguato rapporto con il cibo.

COME SI ARTICOLA IL SOSTEGNO PSICONUTRIZIONALE?


IL PERCORSO PSICONUTRIZIONALE COMPRENDE ORIENTATIVAMENTE QUATTRO FASI:


  1. RACCOLTA INFORMAZIONI PERSONALI circa la problematica del peso. Proposta di tenere un diario giornaliero del cibo. Questo per identificare i fattori scatenanti il maggiore bisogno di cibo in situazioni specifiche o meno; NARRAZIONE STORIA PERSONALE.
  2. FORMULAZIONE OBIETTIVI: es. Riconoscere proprie sensazioni fisiche, emotive, ecc. Gli obiettivi del percorso variano sempre a seconda del soggetto, anche se l’obiettivo principale rimane la propria forma fisica e mentale.
  3. FASE ATTIVA: intervento attivo di consapevolizzazione dei propri schemi emotivo-cognitivi disfunzionali al proprio benessere. Riconoscimento dei propri vissuti corporei, emotivi, in base alle situazioni di vita vissute. Proposta di una traccia scritta (diario) per porre attenzione al proprio modo di funzionare. L’obiettivo è quello di consapevolizzare e di trasformare gli schemi disfunzionali in schemi più idonei per mantenere l’equilibrio psico-fisico. Imparare a codificare i propri vissuti emotivi/fisici e a reagire in modo appropriato.
  4. FASE DI RICOGNIZIONE E VALUTAZIONE DEL PERCORSO FATTO. Conclusione o proseguimento del percorso psicologico.

A CHI SI RIVOLGE IL SOSTEGNO PSICONUTRIZIONALE?
  • A chi ha sperimentato numerosi fallimenti nel perdere o acquistare peso seguendo unicamente la dieta;
  • Ai bambini e/o agli adolescenti sovrappeso e alle loro famiglie per fornire un supporto psicologico sia ai primi che agli stessi genitori, facilitando il superamento dei disagi emotivi, affettivi e relazionali legati alla percerzione di sè e del proprio corpo in un momento così delicato della vita e fornendo suggerimenti pratici per modificare cattive abitudini alimentari.
  • Alle persone affette da specifiche patologie (intolleranze alimentari, tumori, diabete, malattie autoimmuni), con l'obiettivo di fornire un sostegno all’accettazione della malattia, affrontandola sia dal punto di vista psicologico sia nutrizionale.
  • Alle persone con disturbi del comportamento alimentare fornendo un corretto percorso nutrizionale e un percorso psicoterapico in grado di affrontare gli aspetti psicologici che minano al corretto rapporto con il cibo e con l'immagine corporea.

Il sostegno psiconutrizionale è sempre collegato alla parallella e costante collaborazione con la figura del biologo-nutrizionista, il quale esaminerà gli aspetti fisici e biologici della specifica persona e sulla base di questi elaborerà il programma alimentare adatto.
Collaboro con la Dott.ssa Veronica Borghi, biologa nutrizionista.






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